La guida di Marina

Marina
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Visite turistiche

La Reggia di Portici fu costruita per volere da Carlo di Borbone. Tradizione vuole che il re Carlo e la regina Maria Amalia, sorpresi da una tempesta, furono costretti a cercare riparo. Approdati fortunosamente nei pressi di Villa d’Elbeouf, i sovrani furono rapiti dalla bellezza dei luoghi. Ammaliati dalla natura di quest’angolo del Golfo, decisero di costruirvi una residenza estiva. Il sovrano quindi acquistò diverse aree verdi e alcune ville, come quelle del conte di Palena, del marchese Mascabruno e del principe di Santobuono, per impiantarvi la sua residenza immersa in un ampio parco. La direzione dei lavori fu affidata dapprima all'ingegnere militare Medrano, poi all'architetto romano Canevari. Per affrescare le sale furono chiamati pittori tra i quali Giuseppe Bonito. La costruzione della Real Villa terminò nel 1742. Molte famiglie aristocratiche, incoraggiate del re, acquistarono terreni o fecero costruire ville nei dintorni della reggia, creando quel caratteristico fenomeno architettonico, oggi noto come Ville Vesuviane, divenuto patrimonio dell’UNESCO. Parte del Palazzo Reale, successivamente, divenne sede del Museo Ercolanense, voluto da re Carlo per raccogliere i reperti portati alla luce nel corso degli scavi dell’antica città di Herculaneum, sepolta dall'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Grazie alla Reggia e al Museo, Portici divenne una delle mete predilette del Grand Tour. La Reggia presenta una facciata con ampie terrazze e balaustre ed è costituita da una parte inferiore che affaccia su una zona caratterizzata da lunghi viali che portano al mare - in effetti un giardino all'inglese - e da frutteti, e da una superiore, con il bosco soprano, una volta riserva di caccia Di grande interesse, parti integranti del complesso reali delizie di Portici, sono: • la cappella palatina del 1749, che prese il posto del vecchio teatrino di corte, con il maestoso trono su cui poggia la statua dell’Immacolata; l’altare, sorretto da due colonne di marmo rosso provenienti dalla scena del teatro antico di Herculaneum; l’organo a canne suonato dal giovane Wolfgang Amadeus Mozart. • l’Area della Pallacorda, destinata al gioco del pallone: un’antica forma sportiva, simile alla pelota spagnola. • Le due facciate principali, divise dal cortile del palazzo, attraversato da un tratto dell’antica strada delle Calabrie, la Strada Statale 18, l’odierna via dell’Università. • il Galoppatoio Reale, primo cavalcatoio coperto al mondo, fatto edificare da Ferdinando IV di Borbone, intorno al 1742, sotto la direzione dell’ingegnere camerale Tommaso Saluzzi. Pochi sanno che; Il Galoppatoio del castello austriaco di Schönbrunn venne inaugurato solo tre anni dopo in occasione della visita a Vienna della coppia reale Ferdinando IV e Maria Carolina. • il parco superiore, dal 1872, ospita l’Orto Botanico Attualmente il Complesso Monumentale della Reggia di Portici è salvaguardato dall'Ateneo Federico II e dal Dipartimento di Agraria, cui è stata affidata dal Demanio in concessione perpetua. Proprio queste prestigiose istituzioni con la loro presenza hanno preservato nei secoli l’integrità del complesso borbonico.
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Palace of Portici
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La Reggia di Portici fu costruita per volere da Carlo di Borbone. Tradizione vuole che il re Carlo e la regina Maria Amalia, sorpresi da una tempesta, furono costretti a cercare riparo. Approdati fortunosamente nei pressi di Villa d’Elbeouf, i sovrani furono rapiti dalla bellezza dei luoghi. Ammaliati dalla natura di quest’angolo del Golfo, decisero di costruirvi una residenza estiva. Il sovrano quindi acquistò diverse aree verdi e alcune ville, come quelle del conte di Palena, del marchese Mascabruno e del principe di Santobuono, per impiantarvi la sua residenza immersa in un ampio parco. La direzione dei lavori fu affidata dapprima all'ingegnere militare Medrano, poi all'architetto romano Canevari. Per affrescare le sale furono chiamati pittori tra i quali Giuseppe Bonito. La costruzione della Real Villa terminò nel 1742. Molte famiglie aristocratiche, incoraggiate del re, acquistarono terreni o fecero costruire ville nei dintorni della reggia, creando quel caratteristico fenomeno architettonico, oggi noto come Ville Vesuviane, divenuto patrimonio dell’UNESCO. Parte del Palazzo Reale, successivamente, divenne sede del Museo Ercolanense, voluto da re Carlo per raccogliere i reperti portati alla luce nel corso degli scavi dell’antica città di Herculaneum, sepolta dall'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Grazie alla Reggia e al Museo, Portici divenne una delle mete predilette del Grand Tour. La Reggia presenta una facciata con ampie terrazze e balaustre ed è costituita da una parte inferiore che affaccia su una zona caratterizzata da lunghi viali che portano al mare - in effetti un giardino all'inglese - e da frutteti, e da una superiore, con il bosco soprano, una volta riserva di caccia Di grande interesse, parti integranti del complesso reali delizie di Portici, sono: • la cappella palatina del 1749, che prese il posto del vecchio teatrino di corte, con il maestoso trono su cui poggia la statua dell’Immacolata; l’altare, sorretto da due colonne di marmo rosso provenienti dalla scena del teatro antico di Herculaneum; l’organo a canne suonato dal giovane Wolfgang Amadeus Mozart. • l’Area della Pallacorda, destinata al gioco del pallone: un’antica forma sportiva, simile alla pelota spagnola. • Le due facciate principali, divise dal cortile del palazzo, attraversato da un tratto dell’antica strada delle Calabrie, la Strada Statale 18, l’odierna via dell’Università. • il Galoppatoio Reale, primo cavalcatoio coperto al mondo, fatto edificare da Ferdinando IV di Borbone, intorno al 1742, sotto la direzione dell’ingegnere camerale Tommaso Saluzzi. Pochi sanno che; Il Galoppatoio del castello austriaco di Schönbrunn venne inaugurato solo tre anni dopo in occasione della visita a Vienna della coppia reale Ferdinando IV e Maria Carolina. • il parco superiore, dal 1872, ospita l’Orto Botanico Attualmente il Complesso Monumentale della Reggia di Portici è salvaguardato dall'Ateneo Federico II e dal Dipartimento di Agraria, cui è stata affidata dal Demanio in concessione perpetua. Proprio queste prestigiose istituzioni con la loro presenza hanno preservato nei secoli l’integrità del complesso borbonico.
La storia di Pietrarsa è un po’ la storia delle ferrovie italiane. Grazie agli interventi di restauro avvenuti tra il 2014 e il 2017, il Museo Nazionale di Pietrarsa è diventato il luogo prestigioso e affascinante che oggi conosciamo.Anche le nuove tecnologie giocano un ruolo importante nella nuova vita del museo: la sala cinema dotata delle più performanti strumentazioni audio e video, la sala congressi comoda e funzionale e le nuove modalità di visita interattiva, con sistemi di realtà virtuale ed applicazioni dedicate, rendono Pietrarsa uno tra i più importanti musei ferroviari d’Europa
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Pietrarsa Demiryolu Müzesi
snc Via Pietrarsa
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La storia di Pietrarsa è un po’ la storia delle ferrovie italiane. Grazie agli interventi di restauro avvenuti tra il 2014 e il 2017, il Museo Nazionale di Pietrarsa è diventato il luogo prestigioso e affascinante che oggi conosciamo.Anche le nuove tecnologie giocano un ruolo importante nella nuova vita del museo: la sala cinema dotata delle più performanti strumentazioni audio e video, la sala congressi comoda e funzionale e le nuove modalità di visita interattiva, con sistemi di realtà virtuale ed applicazioni dedicate, rendono Pietrarsa uno tra i più importanti musei ferroviari d’Europa
Il così detto "Ranatiéllo" è un piccolo golfo, con un porticciolo, sul quale si affaccia la città di Portici. Il nome deriva dal fatto che nel Settecento, tra Villa Menna di Portici fino al Convento della Santa Maria, erano presenti molte piante di melograno (in napoletano Ranate); la storia del Granatello si incrocia con quella della Reggia di Portici.
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Porto del Granatello
Porto del Granatello
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Il così detto "Ranatiéllo" è un piccolo golfo, con un porticciolo, sul quale si affaccia la città di Portici. Il nome deriva dal fatto che nel Settecento, tra Villa Menna di Portici fino al Convento della Santa Maria, erano presenti molte piante di melograno (in napoletano Ranate); la storia del Granatello si incrocia con quella della Reggia di Portici.
A pochi passi dall'alloggio, potete ammirare il bosco di Portici. Un'esperienza di totale immersione nella natura.
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Bosco di Portici
Corso Umberto I
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A pochi passi dall'alloggio, potete ammirare il bosco di Portici. Un'esperienza di totale immersione nella natura.
Gli scavi archeologici di Ercolano hanno restituito i resti dell'antica città di Ercolano, seppellita sotto una coltre di ceneri, lapilli e fango durante l'eruzione del Vesuvio del 79, insieme a Pompei, Stabia e Oplonti.
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Ercolano Scavi station
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Gli scavi archeologici di Ercolano hanno restituito i resti dell'antica città di Ercolano, seppellita sotto una coltre di ceneri, lapilli e fango durante l'eruzione del Vesuvio del 79, insieme a Pompei, Stabia e Oplonti.

Offerta gastronomica

A pochi minuti dall'alloggio, si trova una delle migliori pizzerie della città. Potete sia ordinarla tramite Alfonsina e gustarla fuori al terrazzino, che passeggiare per 5 minuti tra le vie del centro storico di Portici e raggiungerla a piedi.
Regina Farina Pizzeria
12 Via Gravina
A pochi minuti dall'alloggio, si trova una delle migliori pizzerie della città. Potete sia ordinarla tramite Alfonsina e gustarla fuori al terrazzino, che passeggiare per 5 minuti tra le vie del centro storico di Portici e raggiungerla a piedi.

Şehir tavsiyesi

Gezinme

Il pullman 245 vi permette di arrivare al centro di Napoli

Tram 1 o 5 vi permettono di spostarvi ogni 30 minuti al centro di Napoli
Tasarruf etmenin yolları

Museo di Pietrarsa

L'ingresso gratuito per tutti i visitatori che arriveranno al Museo di Pietrarsa a bordo dei treni storici “Pietrarsa Express”. Ogni giovedì, dalle ore 14 fino alla chiusura, biglietto di ingresso a prezzo speciale: intero 4,00 € e ridotto 3,00 €
Gitmeden önce rezervasyon yapın

Monet The Immersive Experience

Al centro di Napoli, fino al 31 Gennaio, si può accedere tramite prenotazione al sito https://www.beniculturali.it/evento/claude-monet-the-immersive-experience-napoli Un evento unico e raro ospitato dalla città di Napoli.